Il DASPO (Divieto di Accedere alle manifestazioni Sportive) è una misura di prevenzione adottata per garantire l'ordine pubblico negli eventi sportivi. Una recente pronuncia della giurisprudenza ha ribadito un principio importante: la sola presenza di un individuo all'interno di un gruppo di tifosi facinorosi non è sufficiente a giustificare l'adozione della misura. Occorre infatti valutare il ruolo effettivo del soggetto e la sua condotta specifica.

Il DASPO: natura e funzione
Il DASPO è previsto dall'art. 6 della Legge 13 dicembre 1989, n. 401 e successive modifiche. Si tratta di un provvedimento amministrativo emesso dal Questore che può vietare l'accesso a stadi e altre aree in occasione di eventi sportivi per un periodo variabile da uno a dieci anni. La finalità della misura è la prevenzione di episodi di violenza e turbative dell'ordine pubblico.
La posizione della giurisprudenza
La Corte di Cassazione ha più volte affermato che il DASPO deve essere giustificato da elementi concreti che dimostrino la pericolosità del soggetto. Non basta trovarsi in compagnia di tifosi violenti: occorre un comportamento attivo o una partecipazione consapevole agli atti illeciti.
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Cassazione Penale, Sez. III, 17 marzo 2025, N. 10428: in questa sentenza la Suprema Corte ha escluso la responsabilità per mera vicinanza spaziale sottolineando come la misura del DASPO debba fondarsi su fatti specifici e non su presunzioni. La Corte ha ribadito che il provvedimento non può essere applicato in modo automatico a tutti i membri di un gruppo ma deve basarsi su un'analisi individuale delle condotte.
Il principio di proporzionalità e il rispetto delle garanzie difensive
L'adozione del DASPO deve rispettare il principio di proporzionalità garantendo un equilibrio tra la tutela della sicurezza pubblica e i diritti individuali. Il soggetto colpito dalla misura ha diritto a presentare opposizione dinanzi all'autorità giudiziaria contestando la legittimità del provvedimento.
Conseguenze pratiche e orientamenti futuri
L'orientamento giurisprudenziale più recente sembra indirizzato verso una maggiore tutela del diritto di difesa degli individui evitando provvedimenti generalizzati e indiscriminati. La tendenza è quella di richiedere prove più solide a supporto dell'applicazione del DASPO.
Conclusioni
Il DASPO rappresenta uno strumento fondamentale per contrastare la violenza negli stadi ma la sua applicazione deve rispettare i principi di legalità e proporzionalità. La giurisprudenza ha chiarito che la semplice presenza in un gruppo di tifosi facinorosi non giustifica automaticamente l'adozione della misura richiedendo, invece, una valutazione approfondita della condotta individuale.
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