Nell'ambito della responsabilità medica, le linee guida rappresentano strumenti fondamentali per orientare l'operato dei professionisti sanitari. Tuttavia, l'aderenza a tali protocolli non esonera automaticamente il medico da responsabilità in caso di esiti avversi. La giurisprudenza recente ha evidenziato la necessità di una valutazione clinica personalizzata, sottolineando che le linee guida non possono sostituirsi al giudizio professionale nel trattamento del singolo paziente.

Le Linee Guida come Parametro di Riferimento
Le linee guida cliniche forniscono raccomandazioni basate su evidenze scientifiche per standardizzare le procedure mediche e garantire un elevato livello di cura.
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Cassazione Civile, Ordinanza N. 34516 dell'11 dicembre 2023: ha affermato che, sebbene le linee guida siano un parametro per l'accertamento della colpa medica, esse non possiedono una rilevanza normativa vincolante. Il medico è quindi tenuto a scegliere la soluzione migliore per il paziente, anche discostandosi dalle linee guida quando le circostanze lo richiedano.
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Tribunale di Bologna, Sentenza N. 76/2022: ha ribadito che la struttura sanitaria e il medico rispondono dei danni causati da un intervento chirurgico eseguito in modo non conforme alle regole di diligenza e prudenza, con particolare riferimento alla mancanza di adeguato consenso informato.
La Personalizzazione dell'Intervento Medico
La Suprema Corte, con la Sentenza N. 40316 del 4 novembre 2024, ha stabilito che il semplice rispetto delle linee guida non esonera il sanitario dalla responsabilità penale se tali linee risultano non adeguate al caso concreto. Il medico deve sempre personalizzare l'intervento in base alle specifiche condizioni cliniche del paziente, esercitando il proprio giudizio professionale per garantire la migliore assistenza possibile.
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Tribunale di Ragusa, Sentenza N. 770/2023: ha confermato che la responsabilità della struttura sanitaria è contrattuale e può conseguire all’inadempimento della prestazione medico-professionale svolta dal sanitario, anche se libero professionista, qualora operi all'interno della struttura.
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Corte d'Appello di Napoli, Sentenza N. 4081/2024: ha affermato che non costituisce domanda nuova, ma mera specificazione della condotta, l'allegazione di profili di colpa emersi a seguito della CTU. Inoltre, ha ribadito che la struttura sanitaria risponde sempre dell’operato dei professionisti di cui si avvale, in base all’art. 1228 c.c.
Il Ruolo del Giudice nella Valutazione della Colpa Medica
In sede giudiziaria, la valutazione della responsabilità del sanitario richiede un'analisi approfondita che consideri:
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L'esistenza di linee guida pertinenti al caso;
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La specifica forma di colpa (negligenza, imprudenza o imperizia);
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Il grado di discostamento dalle linee guida o dalle buone pratiche clinico-assistenziali.
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Cassazione Civile, Sentenza N. 9894 dell'8 marzo 2024: ha ribadito che il giudice deve motivare adeguatamente la decisione, tenendo conto del grado di colpa e delle circostanze specifiche del caso.
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Tribunale di Monza, Sentenza N. 1945/2024: ha confermato che la responsabilità della struttura sanitaria per danni derivanti da attività medica si configura come contrattuale e che la prova del nesso di causalità tra condotta sanitaria e danno deve basarsi sul criterio del "più probabile che non".
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Tribunale di Roma, Sentenza N. 12367/2024: ha ribadito che la responsabilità della struttura sanitaria è di natura contrattuale e che il paziente deve provare solo il nesso di causalità tra la condotta del medico e il danno, mentre spetta alla struttura dimostrare l’esatto adempimento.
Conclusioni
Le linee guida rappresentano un importante strumento di orientamento per i professionisti sanitari, ma non possono sostituire il giudizio clinico individuale. La giurisprudenza sottolinea l'importanza di un approccio personalizzato nella pratica medica, in cui il medico valuta attentamente le specificità di ogni paziente, anche discostandosi dalle linee guida quando necessario, per garantire la migliore assistenza possibile e adempiere al proprio dovere professionale.
Le recenti pronunce evidenziano che la responsabilità medica si basa su un’attenta valutazione caso per caso, nella quale il rispetto delle linee guida è solo uno degli elementi considerati dal giudice. L’orientamento prevalente conferma che le strutture sanitarie rispondono a titolo contrattuale per il comportamento dei propri medici, mentre i professionisti sanitari devono sempre integrare le linee guida con il proprio giudizio clinico per garantire la miglior tutela del paziente.
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